Dalla realizzazione di semplici manufatti in lamiera a quella di macchine per la sterilizzazione sino alla produzione di una serie di macchinari utili nei processi di bio-decontaminazione, essenzialmente per l’industria farmaceutica; dalla proposta di macchine stand-alone a soluzioni complessive e personalizzate; un percorso articolato che, nel corso degli anni, ha collegato in modo indissolubile archeologia industriale e Industry 4.0: questa, in estrema sintesi, la storia di FEDEGARI, azienda che ha sede ad Albuzzano, un piccolo comune della provincia di Pavia.
Tradizione e Innovazione al servizio dell’Industry 4.0
“La nostra storia affonda le proprie radici nel secolo scorso: infatti, oltre sessant’anni or sono, Fortunato e Gianpiero Fedegari svolgevano un’attività artigiana producendo manufatti in lamiera. A metà degli anni ’50, iniziarono a realizzare componenti per le autoclavi per la sterilizzazione, dapprima costruendo semplici parti in subfornitura. Poi si resero conto che avrebbero potuto produrre in proprio non solo i singoli componenti, ma addirittura le macchine nella loro interezza. Anche perché, in quel periodo, erano molto più semplici in confronto a quelle attuali. Da subito, i due fratelli proposero soluzioni diverse rispetto ai concorrenti. Sin da allora, la nostra azienda si è caratterizzata per la determinazione di progettare e realizzare in casa tutte le parti di ogni macchina: una caratteristica rimasta costante nel tempo.”
A descrivere, in sintesi, le origini e le peculiarità dell’azienda di famiglia è Giuseppe Fedegari che, con il fratello Paolo, ha raccolto l’eredità del padre e dello zio, trasformandola in un gruppo a cui oggi fanno capo diverse società. Sono poco meno di 500 i dipendenti del gruppo: di questi, circa 300 operano ad Albuzzano. Nel 2016, l’intero gruppo ha fatto registrare 65 milioni di fatturato, il 90% del quale si riferisce al mercato estero.
“Ancora oggi” – ribadisce il nostro interlocutore – “FEDEGARI è l’unica azienda del settore a produrre tutti i componenti all’interno dei propri stabilimenti e ad assemblarli in modo autonomo, senza interventi di terzi. Avendo la presunzione di realizzare il miglior prodotto sul mercato, l’obiettivo è quello di avere il totale controllo della tecnologia: un fattore essenziale, a maggior ragione se si vuole ottenere dalle macchine il massimo delle prestazioni. Per conseguire risultati all’avanguardia, occorre regolare il processo produttivo nel migliore dei modi.“
FEDEGARI produce macchine per la sterilizzazione destinate essenzialmente all’industria farmaceutica, che assorbe il 95% dell’attività. Si tratta di un mercato di nicchia: lì si è concentrata l’attenzione dell’azienda. Negli ultimi dieci anni, sono state introdotte altre tecnologie complementari relative al lavaggio, alla decontaminazione e alla depirogenazione (un processo di sterilizzazione ad aria calda che, oltre ad eliminare la contaminazione biologica, distrugge i residui dei micro-organismi). Le macchine sono prodotte a commessa: non c’è una produzione di serie. Ogni macchina è personalizzata per lo specifico cliente sia come processo che come dimensioni e caratteristiche: insomma, una specie di abito realizzato su misura per l’industria che produce farmaci sterili. Dallo stabilimento di Albuzzano escono ogni anno circa 200 macchine: alcune piccole, altre molto grandi, a seconda appunto delle richieste. Nell’ultimo decennio, l’azienda è mutata in maniera radicale quando ha deciso di diversificare la produzione.
L’Industry 4.0 dei sistemi integrati
“Prima costruivamo solo autoclavi e forni” – spiega l’imprenditore – “una decina di anni or sono, abbiamo acquisito un’azienda che produceva macchine per la decontaminazione chimica: un processo complementare rispetto a quelli nostri tradizionali. Poi abbiamo iniziato a lavorare su un altro processo complementare: le lavatrici industriali. Lo sviluppo di questi nuovi prodotti ci ha consentito di rivolgerci al mercato potendo offrire una soluzione completa, non solo semplici macchine. Siamo in grado di analizzare le problematiche dell’industria farmaceutica e, là dove possibile, offrire una soluzione chiavi in mano, grazie a una serie di macchine diverse e complementari; magari anche integrandone i sistemi di carico e scarico automatico.“
Un’azienda dal respiro globale
Un ulteriore fattore di crescita è rappresentato dallo sviluppo internazionale del gruppo: “Siamo partiti, quarant’anni fa, dalla Svizzera. Avevamo acquisito un’importante commessa dall’esercito tedesco al quale, nel corso degli anni, abbiamo fornito oltre duemila sterilizzatori mobili per gli ospedali da campo. Questo è stato un primo passo, piuttosto importante, verso l’estero. Poi, nel 2007, abbiamo aperto una sede negli Stati Uniti, in Pennsylvania, vicino a Philadelphia: ritenevamo che i tempi fossero maturi per un nostro impegno diretto. La sede americana, in cui lavorano una ventina di persone, non fa produzione, ma si occupa della commercializzazione e offre ai clienti il servizio di post-vendita per tutto il continente americano, grazie ai tecnici, ai manutentori e a un magazzino di ricambi.“
Un punto di riferimento importante, insomma. Due anni or sono, si è inaugurata una nuova sede, sempre nei pressi di Philadelphia, dove sono state installate alcune macchine per fare formazione.
“I processi sono sempre più complessi e per governarli servono competenze. I nostri clienti” – sottolinea l’imprenditore – “hanno in mano le macchine migliori sul mercato; ma devono essere in grado di usarle nel migliore dei modi. Negli Usa, comunque, svolgiamo un’altra rilevante attività: riguarda lo sviluppo di processo. I clienti che hanno l’esigenza di sterilizzare nuovi prodotti, infatti, si rivolgono a noi per mettere a punto i relativi processi e le metodologie. Noi offriamo le macchine e le competenze necessarie per affrontare e risolvere qualunque problematica nel settore. Tutto ciò contribuisce, senza dubbio, a migliorare il rapporto con gli stessi clienti. In pratica, l’azienda interviene dapprima nella messa a punto dei processi, poi nella fase di formazione e, infine, nell’assistenza post-vendita.“
Nel 2008, si è aperta a Singapore una sede analoga a quella statunitense. Non è certo un caso: dall’Asia arriva quasi un terzo del fatturato di FEDEGARI. I mercati principali sono India, Cina e, in subordine, l’Indonesia. La sede di Singapore è organizzata sulla falsariga di quella americana: si occupa non solo di commercializzazione e di assistenza post-vendita, ma soprattutto della formazione dei clienti che, visitando la sede, hanno l’opportunità di maturare un’esperienza utile e decisiva. Nel 2010, ha aperto i battenti un’altra sede in Germania e, lo scorso anno, in Cina.
Sinergia con i clienti e innovazione costante
“Sentiamo l’esigenza di essere sempre più vicini ai clienti, soprattutto per comprendere meglio le loro esigenze”, ribadisce il nostro interlocutore, che poi aggiunge: “Senza filtri, instaurando rapporti diretti, diventa più semplice sviluppare i prodotti. Insieme, con un confronto continuo. Si migliora la conoscenza reciproca e si affrontano di comune accordo i problemi. Le nostre macchine sono sempre più complesse e per questo motivo i clienti devono essere messi nella condizione di acquisire le indispensabili conoscenze tecniche.”
Producendo su commessa, all’interno dello stabilimento di Albuzzano la formazione del personale interno avviene giornalmente così come l’evoluzione dei prodotti e delle tecnologie.
“L’apprendimento” – conferma l’imprenditore – “diventa una regola quotidiana, che vale per tutti. C’è sempre da imparare. Per la verità, abbiamo una nostra area di ricerca e sviluppo che lavora su progetti di lungo periodo; ma, quotidianamente, si svolgono una serie di attività relative alla costruzione delle macchine, al processo e ai relativi controllori. Sul mercato acquistiamo l’hardware; all’inizio degli anni Duemila abbiamo iniziato a sviluppare l’attuale piattaforma partendo da un sofisticato sistema operativo (VxWorks di Wind River) e, da allora, l’area di automazione si è resa autonoma nello sviluppo di tutti i controllori di processo installati su tutte le macchine prodotte.”
“Lavoriamo per crescere ancora” – conclude Giuseppe Fedegari – “mettendo a punto soluzioni sempre più performanti e sempre più integrate per permettere ai nostri clienti, anche nei paesi emergenti, di produrre farmaci a costi competitivi. L’industria del farmaco resterà anche nel prossimo futuro il nostro obiettivo principale.“
La storia
La storia della società nasce a Pavia nel 1953, per volontà dei fratelli Fortunato e Gianpiero Fedegari, “artigiani del metallo”.
All’inizio degli anni ’60, entrambi compiono una scelta coraggiosa: dedicarsi solo alla produzione di sterilizzatori per l’industria farmaceutica.
Nel 1973, l’azienda si trasferisce nello stabilimento di Albuzzano, un piccolo comune vicino a Pavia, su un’area di 42 mila metri quadri.
Risale al 1982 la realizzazione del primo sterilizzatore dotato di controllore di processo elettronico.
All’inizio degli anni ’90, ecco una nuova sfida industriale: la costruzione di impianti per processi con CO2 supercritica e liquida.
Nel 1994, l’Associazione Italiana Progettisti Industriali (AIPI) assegna a FEDEGARI il prestigioso premio “Leonardo da Vinci”.
Nel 1994, viene introdotto il primo sterilizzatore modulare per il laboratorio.
Tre anni dopo, invece, viene realizzata la prima macchina per lavaggio con CO2 liquida.
Pochi mesi prima del 2000, si costituisce Qualitech, una società di servizi per l’esecuzione di tutte le attività post-vendita.
Nel 2001, apre in Svizzera, a Bedano, una nuova sede dedicata all’assemblaggio delle macchine di serie.
L’anno successivo, una società specializzata nella lavorazione dell’acciaio inossidabile – New Inox – si aggiunge al gruppo FEDEGARI.
Nel 2004, viene presentato ufficialmente il controllore di processo Thema4, sviluppato dalla software house interna dell’azienda di Albuzzano.
Nel 2007, negli Stati Uniti, in Pennsylvania, apre la sede commerciale: Fedegari Technologies, Inc.
L’anno successivo, a Singapore, apre i battenti la nuova sede commerciale: Fedegari Asia Pte. Ltd.
Nel 2009, FEDEGARI acquisisce Bio Com Srl: la gamma di prodotti si allarga anche al settore della biodecontaminazione chimica.
Nel 2011, in Germania, a Monaco di Baviera, apre la nuova sede commerciale: Fedegari GmbH.
Nel 2012, ad Achema, viene presentata la prima cella di riempimento flessibile in ambiente asettico: il futuro è alle porte.
L’anno successivo, FEDEGARI vende il suo primo isolatore per test di sterilità.
Nel 2014, Fedegari Technologies si trasferisce nella nuova sede di Sellersville, sempre in Pennsylvania, dove s’inaugura l’innovativo Tech Center.
Nel 2015, viene presentato sul mercato il “Fedegari Training & Education”.